| (Testo CEI74) 36 Malizia del peccatore e bontà di Dio
Al maestro del coro. Di Davide servo del Signore.
Nel cuore dell'empio parla il peccato, davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio.
Poiché egli si illude con se stesso nel ricercare la sua colpa e detestarla.
Inique e fallaci sono le sue parole, rifiuta di capire, di compiere il bene.
Iniquità trama sul suo giaciglio, si ostina su vie non buone, via da sé non respinge il male.
Signore, la tua grazia è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi;
la tua giustizia è come i monti più alti, il tuo giudizio come il grande abisso: uomini e bestie tu salvi, Signore.
Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio! Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali,
si saziano dell'abbondanza della tua casa e li disseti al torrente delle tue delizie.
E' in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce.
Concedi la tua grazia a chi ti conosce, la tua giustizia ai retti di cuore.
Non mi raggiunga il piede dei superbi, non mi disperda la mano degli empi.
Ecco, sono caduti i malfattori, abbattuti, non possono rialzarsi.
| (Testo TILC) 36 (35) Meditazione: Dio luce dell'uomo
Per il direttore del coro. Salmo di Davide, servo del Signore.
Il peccato parla nel cuore del malvagio. Non esiste per lui il timore di Dio.
Ha di sé una stima troppo grande per scoprire e odiare il suo peccato.
Parla soltanto per mentire e diffamare; rifiuta di capire e di compiere il bene,
anche di notte medita cattiverie. Si ostina su una strada sbagliata, non vuole respingere il male.
Signore, la tua bontà è grande come il cielo, la tua fedeltà va oltre le nubi.
La tua giustizia è come i monti più alti, la tua legge è profonda come l'oceano, tu soccorri uomini e bestie.
Quant'è preziosa la tua fedeltà, o Dio: gli uomini si riparano all'ombra delle tue ali.
Li sazi dei beni del tuo tempio e li disseti al fiume della tua grazia.
In te è la sorgente della vita; quando ci illumini, viviamo nella luce.
Resta fedele verso quelli che ti conoscono, sii generoso con gli uomini giusti.
Non permettere che i superbi mi calpestino e i malvagi mi mettano in fuga.
Ecco già vedo cadere i malfattori, sono a terra e non possono rialzarsi.
| (Testo CEI2008) 36
La malvagità dell'empio e la bontà di Dio
Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore.
Oracolo del peccato nel cuore del malvagio: non c'è paura di Dio davanti ai suoi occhi;
perché egli s'illude con se stesso, davanti ai suoi occhi, nel non trovare la sua colpa e odiarla.
Le sue parole sono cattiveria e inganno, rifiuta di capire, di compiere il bene.
Trama cattiveria nel suo letto, si ostina su vie non buone, non respinge il male.
Signore, il tuo amore è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi,
la tua giustizia è come le più alte montagne, il tuo giudizio come l'abisso profondo: uomini e bestie tu salvi, Signore.
Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio! Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali,
si saziano dell'abbondanza della tua casa: tu li disseti al torrente delle tue delizie.
È in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce.
Riversa il tuo amore su chi ti riconosce, la tua giustizia sui retti di cuore.
Non mi raggiunga il piede dei superbi e non mi scacci la mano dei malvagi.
Ecco, sono caduti i malfattori: abbattuti, non possono rialzarsi.
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